mercoledì 16 maggio 2012

Fatti di scienza e di femmine poliglotte


Lo so che ogni tanto non sembra, ma io sono femmina e in quanto femmina sono vanitosa.
Si perchè la vanità è proprio intrinseca del dna delle femmine.
Non per niente gli scienziati ci dicono che il cromosoma X ha un'altissima densità genica tanto che l’identificazione dei geni presenti su una sola X è tuttora in corso. Si stima che possano esserne circa 1200 e se pensate che di X noi femmine ce ne abbiamo 2 volete che prima o poi non spunti fuori il gene della vanità?
Ecco, a voi scienziati che leggete vi ho pure fornito lo spunto per il vostro prossimo lavoro di ricerca. Poi quando vincete il premio nobel ricordatevi di me, mi raccomando.
Comunque, proprio perchè è una cosa genetica, tra noi femmine ci capiamo subito in quanto a vanità.
Così la mia amica tutta fesciòn qualche giorno fa ci ha avuto la pensata di regalarmi il mascara effect faux cils di YSL.
Tranquille amiche femmine, non panicate, prendetevi pure un poco di tempo per rileggere a mente e poi provate a pronunciare con calma le seguenti parole: effè fò sil di iv san loràn.
Non sembra ma è più facile di sopralapancalacapracampasottolapancalacapracrepa.
Quando sarete diventate abbastanza brave da non intrecciarvi la lingua recatevi in profumeria e sfoggiate la vostra bravura di femmine poliglotte, le commesse rimarranno impressionate.
Inoltre se come me siete castane fuori ma un poco bionde dentro e vi piace di cambiare trucco a seconda delle occasioni, allora passate al livello intermediate e chiedetelo nel colore numero 2, Riche Brown (leggasi risc braun).
Invece che il solito nero questo color cioccolato avrà un effetto vedo non vedo. No, non vuol dire che diventerete cieche, seplicemente le vostre ciglia diventeranno folte e lunghe senza che si noti quel fintume corvino tipico dei mascara, così che lo sguardo risulterà intenso in modo naturale... perfetto per il trucco da giorno ;)
E se non siete ancora convinte vi dico pure che l'astuccino dorato è talmente bello che farà schiattare d'invidia tutte le altre. Eh si perchè oltre a quello della vanità noi femmine ci abbiamo pure il gene dell'invidia. Scienziati prendete nota.
Ovviamente oltre alla confezione pure il prezzo è da gioiello ma come si dice dalle mie parti "chi bell' vò parì nu' poc' adà suffrì".  E no che non ve lo traduco, sennò che femmine poliglotte siete?
Ok ok, ci sono quelle che non sono portate per le lingue ma non c'è problema, basta dirlo in italiano e il gioco è fatto.
Quindi cave amiche, avavava, se volete delle ciglia che fanno flap flap non lasciatevi scappare questa meraviglia, l'imperdibile mascara effetto ciglia finte di Ivo San Lorenzo!

lunedì 14 maggio 2012

Perdonate l'assenza, sono stata a Macao.


Settimana scorsa sono stata a Macao.
Non fraintendetemi, non è che ho preso 'anpassan' un aereo per la Cina (anche se pure questo mi è capitato, ma magari ci scrivo un altro post).
Macao, anzi se vogliamo essere precisi bisogna scriverlo M^C^O, sta a qua a Milano, che a Milano è successo un po' come a Berlino nel 1990.
Si, lo so che pare una puntata di National Geographic, ma ora vi spiego meglio così vi fungo da bussola per orientarvi in questo labirinto di fatti.
A Berlino nel '90 dopo la caduta del muro, anarchici e artisti d'ogni sorta occuparono il Tacheles, un vecchio centro commerciale abbandonato, e ci fondarono una Kunsthaus (letteralmente casa d'arte) inglobante il Cafè Zapata, un locale passato alla storia nella Berlino by night e diventato addirittura meta di pellegrinaggi.
A Milano il 5 Maggio 2012 artisti e intellettuali d'ogni sorta si sono riuniti sotto il nome di Lavoratori dell'Arte e hanno fondato M^C^O occupando la Torre Galfa, un edificio di 31 piani di proprietà della Fondiaria Sai abbandonato da ben 15 anni.
Tutti questi artisti, performers, attori, musicisti etc etc si sentivano un poco randagi senza uno spazio dove realizzare i propri progetti. E allora, mentre Milano era tutta indaffarata a farsi bella per l'Expo, loro zitti zitti hanno preso possesso di questo grattacielo bonificato dall'amianto e l'hanno riportato a nuova vita rendendolo sede di attività ed incontri. Si passa dai laboratori di comunicazione a quelli di giardinaggio, dai tavoli di dibattito politico al recupero concreto degli spazi. E si perchè a M^C^O è ancora tutto da fare! Al momento l'edificio è a dir poco fatiscente, con abbondanza di calcinacci e fili elettrici scoperti, assenza di servizi igienici (di servizio non-igienico ce n'è uno solo che non ho avuto il coraggio di testare) e zero luce se non quella blu dei neon che illuminano la torre al tramontar del sole.
Però, pure se è ancora tutto sgarrupato M^C^O mi piace assai perchè è un luogo simbolo, il simbolo di una rinascita intellettuale, di una presa di coscienza, di una presa di posizione.
Mi vien voglia di urlare FINALMENTE! Finalmente qualcosa di vero, non il solito champagnino alla galleria fighettina della Milano da bere.
E la cosa che mi entusiasma ancor di più è che, a parte le critiche dei burocrati di turno che incitano allo sgombero, M^C^O sta avendo un riscontro incredibile, sia dai cittadini che si offrono volontari per dare una mano che da parte di grandi personalità del mondo culturale come  Dario FO e Franca Rame che hanno preso parte all’occupazione.


A me viene da pensare che abbiano scelto il nome M^C^O proprio a memoria della grande rivoluzione culturale cinese di fine anni 60 e con questa rivoluzione culturale in atto la domanda sorge spontanea: come reagirà l'amministrazione comunale? Anche se l'edificio è privato la questione ha chiaramente assunto un connotato politico! Si tratta infatti dalla rivendicazione di spazi e dalla critica ai luoghi abbandonati della città che potrebbero essere recuperati.
Pisapia al momento io lo vedo un po' indeciso che quello poveretto ce la sta mettendo tutta per fare contenti i Milanesi e sta cosa proprio non se l'aspettava. Lui agli artisti gli vuole bene, io lo so, però dall'altra parte ci ha un po' paura di fomentare forme di attivismo di questo tipo che non si sa mai dove si va a finire... Insomma, io a Pisapia in questo momento me l'immagino vestito di nero e con un teschio in mano.
E nel frattempo che Pisapia combatte contro i dubbi amletici, i Lavoratori dell'Arte hanno sferrato una mossa offensiva scrivendo una diffida nei confronti della Prefettura, della Questura e del Comune di Milano e lanciando la raccolta firme Proteggiamo Macao.
A Berlino il Tacheles con la sua Kunstahus e il Cafè Zapata  ha resistito per 21 anni per poi esser venduto all'asta per 1 milione di euro nell''Aprile del 2011.
Secondo voi M^C^O quanto durerà?

http://www.facebook.com/macaopagina
Per raggiungere MACAO :
angolo tra via Fara e via Galvani 
in metro con la LINEA GIALLA stop STAZIONE CENTRALE
LINEA VERDE stop GIOIA
tram 82





sabato 5 maggio 2012

Il signor Vecchi e il favoloso mondo delle cartuccelle

Di genti al mondo ce n'è davvero di tutti i tipi. Si dice "il mondo è bello perchè è vario" e devo ammettere che la saggezza popolare dei proverbi ci ha sempre ragione: il mondo è varissimo!
Tra le tante genti che potevo incontrare, ognuna con i suoi ma e i suoi se, questa volta mi sono imbattuta nel signor Aldo Vecchi. E chi sarà mai questo tizio, vi chiederete voi.
Aldo Vecchi è un omino che secondo me non avrà mai avuto un raffreddore in vita sua perchè da 40 anni colleziona le veline che si usano per incartare le arance. Avete presente quelle cartuccelle avvoltolate intorno ad un arancio ogni tot nella cassetta del fruttarolo? Ecco proprio quelle lì.
Io da bambina me le sceglievo apposta le arance avvoltolate perchè mi parevano speciali rispetto alle altre. Mi pensavo che erano più preziose e che quello fosse il motivo per cui avevano le cartucelle intorno. Forse non avevo tutti i torti perchè infatti il signor Vecchi di quelle cartuccelle lì ne ha fatto tesoro e oggi le espone in bella mostra come quadri. Perchè difatti di arte grafica si tratta!
Ora vi racconto un po' di storia delle cartuccelle così vi raccapezzate un attimo.
Nel 19esimo secolo non esistevano le frutte geneticamente modificate, c'erano le frutte vere, quelle che sapevano di frutta. Tra tutte le frutte l'arancio, pure se aveva la scorza, era un frutto delicato e bastava un attimo che si sciupava. Fu così che i produttori s'inventarono le cartuccelle per avvolotolare le arance e non farle rovinare durante il trasporto. Siccome pure all'epoca la pubblicità era l'anima del commercio, da che erano carte grossolane a tinta unita (rosa o azzurre) piano piano si sono mutate in incarti di velina sottile raffiguranti stampe elaborate in colori vivaci che rappresentavano le aziende produttrici. Alcuni produttori più concettuali, puntavano addirittura al subliminale e non gli importava neanche di scriverci il nome, bastava che il disegno fosse talmente tanto accattivante da convincerti a farti comprare le arance pure se eri allergico agli agrumi.
E allora via con il trionfo di cromatismi improbabili, donnine dai sorrisi smaglianti e soli dai raggi splendenti. E poi mori, intrichi di fiori e foglie, rappresentazioni faunistiche degne di un catalogo darwiniano.
Come potrete immaginare, nel corso dei secoli ne sono passate assai di cartuccelle sulle tavole! E il signor Vecchi che ha raccolto migliaia di questi incarti si fa oggi custode di piccole memorie locali attraverso un excursus che va da fine 800 ai giorni nostri partendo dall'Europa e facendo tappa in tutti i continenti passando addirittura per l'Australia. Lo so che a molti può sembrare una di quelle cose inutili, ma la verità è che attraverso queste cartucelle si assiste a tutta l'evoluzione dei caratteri e delle figure iconiche che si fanno portatrici delle diverse culture di riferimento in una curiosa mescolanza di tradizione e modernità pionieristica.  Insomma queste cartuccelle sono in grado di farci viaggiare nel tempo e nello spazio diventando testimoni di momenti storici ormai lontani.
Che poi, signor Vecchi a parte, ho scoperto che esiste tutto un mondo di appassionati alle cartuccelle agrumicole con anche siti dedicati, musei e veri e propri archivi:
http://www.opiummuseum.de/index1.htm
http://www.museonaranja.com/index.html

Se volete fare un'esperienza da Ritorno al Futuro entrate anche voi insieme al signor Vecchi nel favoloso mondo delle cartuccelle! :)