venerdì 30 marzo 2012

Fatti di Londra, Oscar Wilde e previsioni del tempo.

Voglio chiarire una cosa: non è che siccome il post precedente era quello della sincerità adesso mi metto a scrivere le bugie. No no, io fondamentalmente sono una persona onesta, mica mi son messa a scrivere per gabbarvi.
Anzi c’ho un bel po’ di fatti da raccontarvi che son tornata ieri da Londra e quando si va a Londra si vedono un sacco di genti e si fanno un sacco di cose.
A Londra ci sono andata per lavoro, una due giorni veloce, e la cosa bella di quando viaggio per lavoro è che magari non ho tempo per vedere niente però gli alberghi dove dormo sono sempre fichissimi (bisogna dirlo che ogni tanto questa vita impiegatizia ha dei risvolti positivi… ).
Questa volta ho alloggiato al Cadogan Hotel in Sloane Street nel puzzonissimo e snobbissimo quartiere di Chelsea (Knightsbridge).  Costruito nel 1887, questo albergo affascina non solo per l’elegante edificio storico ma anche e soprattutto per gli aneddoti legati alle sue stanze… Era qui infatti che il futuro re d’Inghilterra Edward VII incontrava l’attrice Lillie Langtry per piccanti rendez-vous e sempre qui era solito alloggiare ai tempi il famoso Oscar Wilde.  A proposito del nostro amico Oscar si narra che nel lontano 6 Aprile del 1895 la room 118 fu teatro del suo arresto per “atti osceni” (ma lo sappiamo tutti che ce l’avevano con lui perché ci ha avuto le esperienze omosessuali…).  Se poi volete avere pure i dettagli su com’è andato questo fatto dell’arresto, John Betieman ci ha scritto una bella poesia che recita così:
The Arrest of Oscar Wilde at the Cadogan Hotel
By John Betjeman
He sipped at a weak hock and seltzer
   As he gazed at the London skies
Through the Nottingham lace of the curtains
   Or was it his bees-winged eyes?
To the right and before him Pont Street
   Did tower in her new built red,
As hard as the morning gaslight
   That shone on his unmade bed,
“I want some more hock in my seltzer,
   And Robbie, please give me your hand—
Is this the end or beginning?
   How can I understand?
“So you’ve brought me the latest Yellow Book:
   And Buchan has got in it now:
Approval of what is approved of
   Is as false as a well-kept vow.
“More hock, Robbie—where is the seltzer?
   Dear boy, pull again at the bell!
They are all little better than cretins,
   Though this is the Cadogan Hotel.
“One astrakhan coat is at Willis’s—
   Another one’s at the Savoy:
Do fetch my morocco portmanteau,
   And bring them on later, dear boy.”
A thump, and a murmur of voices—
    (”Oh why must they make such a din?”)
As the door of the bedroom swung open
   And
TWO PLAIN CLOTHES POLICEMEN came in:
“Mr. Woilde, we ‘ave come for tew take yew
   Where felons and criminals dwell:
We must ask yew tew leave with us quoietly
   For this is the Cadogan Hotel.”
He rose, and he put down The Yellow Book.
   He staggered—and, terrible-eyed,
He brushed past the plants on the staircase
   And was helped to a hansom outside.
 Questa poesia è una manna per i curiosi come me perché ci stanno dentro un sacco di rimandi ad altri fatti. Tipo: non siete curiosi di sapere chi era Robbie? E allora leggete qui.  Poi scusate, non vi viene voglia di capire che libro era sto yellow book? Allora scopritelo qui. E così via dicendo.
Cmq, tornando al punto di partenza, a me questa cosa di pensare che ho dormito nello stesso posto dove dormiva Oscar Wilde mi piace proprio assai perché lui ancora oggi è uno dei miei scrittori preferiti. Poi, manco a dirlo, Il ritratto di Dorian Gray è in cima alla top ten dei libri che hanno cambiato la mia vita. Io lo so che questo post è già troppo lungo, che sto divagando troppo e che avrei ancora tanti fatti e tante genti da raccontare, ma ve lo devo spiegare in che modo Dorian Gray e il suo ritratto hanno cambiato la mia vita. Dunque, così come Picasso ha avuto il suo periodo blu, poi quello rosa etc etc , io tra i miei tanti periodi ho avuto pure quello Oscar Wilde. Il che vuol dire che ho letto tutto il leggibile, visitato i luoghi della sua vita (compresa la prigione a Reading), imparato a memoria gli aforismi e addirittura recitato qualcuno dei suoi pezzi teatrali. Ma Dorian più di ogni altra cosa ancora oggi me lo porto dentro perché ogni qual volta mi capiti di compiere delle malefatte - tipo quando non vado a trovare mia nonna o quando mi affretto a lasciare il vicino fuori dall’ascensore - io m’immagino la mia anima che s’imbruttisce. Me l’immagino talmente tanto imbruttita  che mi viene voglia di tornare giù a prendere il vicino e offrirgli pure un caffè. Ecco. Diciamo che Dorian è una specie di grillo parlante (e qui si potrebbero aprire delle discussioni sull’intertestualità che forse è meglio evitare…) che oramai fa parte di me e non me lo riesco a togliere di torno. Mannaggia a Dorian.
E niente, tutto è partito da un albergo che ci ha dentro un sacco di storie ma storie a parte c’è un’altra cosa che mi piace di questo posto. Cioè che sul cuscino, oltre al cioccolatino della buona notte ti ci mettono il foglietto con le previsioni del tempo per il giorno dopo. E io sorrido e penso che certe chicche, solo a Londra. Ah, la mia adorata Londra… !


http://www.cadogan.com/
75 Sloane Street - London, SW1X 9SG - UK
T: 44 (0)20 7235 7141