Christmas
with the yours, Easter what you want cantano Elio e le storie tese. Certo, come
no. Ma vaglielo a spiegare a Elio che cosa vuol dire vivere a 600km di distanza
dalla 'famigghia' e non tornare a casa per le feste.
Io giuro che
ci ho provato a dire che forse non sarei tornata per Pasqua, e ho detto FORSE. Ero
riuscita pure a non sentirmi in colpa quando mio padre aveva fatto la vocina
flebile al telefono a dirmi che si, ok, non fa nulla, decidi tu. Solo che poi è
arrivata la chiamata di mio fratello, lo stesso fratello che vedo 3 volte l’anno
e che di solito fa fatica a ricordarsi il mio nome. Allora la questione è
seria, dico.
Cristì devi
tornà, andiamo tutti a pranzo insieme, ci stanno pure i genitori dei nonni dei
prozii dei trisavoli e tu che fai non vieni? E niente, ho
ceduto.
Purtroppo il
tutto ad una sola settima di distanza dal fatidico week end pasquale. I terroni
emigrati come me avranno già capito cosa vuol dire. Vuol dire che i biglietti
dell’aereo ti costano un rene. Vuol dire che posti in treno manco a pensarci, che
sono finiti già da Natale e che se provi a chiamare il call center ti fanno una
risata ghignosa da Joker e ti sbattono giù la cornetta. Perché mica ci pensano
a mettere qualche treno in più in quei giorni. Piuttosto ti vendono i biglietti
in piedi sui gradini del vagone (rigorosamente a prezzo pieno) ma treni in più
niente, è sacrilegio. Signorina c’è la crisi! Qua dobbiamo tagliare i costi e
poi si dice natale con i tuoi, pasqua con chi vuoi no? Aridaje.
E quindi che
si fa? Donna dalle mille risorse, problem solver dalla nascita, dopo una
febbrile ricerca approdo al carpooling.
No, non è il
nome di un ansiolitico per pendolari stressati, è una modalità di viaggio che
consiste nella condivisione di auto private tra più persone che percorrono la
stessa tratta. In pratica è l’autostop del nuovo millennio!
Il portale carpooling.it
offre un database di più di 600.000 viaggi nazionali e internazionali con
annunci di offerta e ricerca passaggi. In mezzo a queste centinaia di migliaia trovo
Dina che con l’opzione carpooling solo per donne offre un posto proprio per il
giorno e la tratta di cui avevo bisogno in cambio di un piccolo contributo
spese! Prima di prenotare il proprio
posto, la policy del sito impone di mettersi d’accordo direttamente con il
conducente che ha ovviamente la libertà di accettare o rifiutare la richiesta. Dopo una breve chiacchierata è fatta, decidiamo ora e luogo di
ritrovo e… si parte!
Siamo io,
Dina e Marcella. Seppia - così Dina ha chiamato la sua
macchinuccia - è piena fino all’orlo ma non si scoraggia. Anche per Dina è la
prima esperienza di carpooling e siamo entrambe un po’ curiose di sapere cosa
ne uscirà. Succede che sei ore di macchina passano in fretta tra chiacchiere,
autogrill supertecnologici che ci fanno ridere, banane e buena vista
social club.
Alla fine
del viaggio penso che non poteva andare meglio: ho risparmiato un sacco, mi
sono divertita ed ho anche trovato una nuova amica! Trenitalia tiè, carpooling
tutta la vita.
PS: a chi viaggia con carpooling Autostrade spa offre
sconti su alcune tratte trafficate dai pendolari http://www.autostradecarpooling.it/come